LAVANDA

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Nome scientifico

Lavandula spica L. (Labiatae)

Nomi popolari:

lavanda

Habitat:

Luoghi aridi e sassosi della zona mediterranea, raramente nelle zone submontane e nei fondi asciutti e caldi delle valli alpine.

Descrizione:

Pianta in parte legnosa e cespugliosa, con profumo forte. Le foglie sono lineari lanceolate, di colore bianco. Le infiorescenze, munite di grandi brattee romboidali riunite in lunga spiga, hanno fiori a calice bulboso bluastro e corolla pelosa violacea.

Cenni storici:

Usata sin dall'antichità per profumare biancheria o stanze, ma è recente come uso in medicina.

Curiosità:

Il nome deriva dal latino lavare, a ricordarne l'uso che se ne faceva nelle acque usate per lavaggi ed abluzioni.

Parti utilizzate in terapia:

Fiori

Principi attivi:

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Terpeni aciclici (geraniolo, linalolo)

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Terpeni biciclici (borneolo, pinene)

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Terpeni fenolici (timolo)

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Cumarina e sostanze tanniche.

Usi della pianta:

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Antispasmodico e sedativo nervoso: inibisce l'attività del midollo spinale ed ha azione ipnotica.

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Calmante della tosse, specie negli asmatici e nella pertosse.

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Vulnerario e antiparassitario (uso esterno)

Preparazioni:

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INFUSO BECHICO: lavanda fiori g 40, rosolaccio fiori g 20, castagno foglie g 20, primula fiori g 10, timo serpillo g 10. Un cucchiaio per tazza, 3 tazze al dì.

Controindicazioni:

L'uso esterno dell'olio essenziale va limitato, perchè i componenti possono irritare la pelle - per evitare queste reazioni, si può diluire l'olio essenziale in olio di mandorle dolci.

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