FARFARA

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Nome scientifico

Tussilago farfara L. (Compositae)

Nomi popolari:

piè d'asino, tussilagine, farfara

Habitat:

Luoghi umidi ed erbosi, oppure nelle zone argillose.

Descrizione:

Pianta erbacea dal grosso rizoma carnoso e caule semplice, eretto e squamoso. Le foglie, lungamente picciolate, hanno forma di cuore e sono verdi glauche sopra e bianco tomentose sotto. I fiori, a capolino, sono gialli e il frutto è un achenio munito di pappo.

Cenni storici:

Già nota a Plinio, la farfara è nota nella medicina popolare sostanzialmente come antitussivo.

Curiosità:

Tussis agere = allontanare la tosse, così affermava Plinio nei riguardi di questa pianta. Assieme alle foglie di asperula e di ippocastano, veniva utilizzata anche come succedaneo del tabacco.

Parti utilizzate in terapia:

Foglie, fiori e radici

Principi attivi:

punto elenco Mucillagine
punto elenco Tussilaginina, un glicoside amaro poco noto
punto elenco Sali di potassio tra cui KNO3 in quantità rilevanti

Usi della pianta:

punto elenco Emolliente, espettorante, bechica e diaforetica
punto elenco Uso esterno: antieczematoso
punto elenco Antiasmatico per fumigazioni delle foglie secche: i nitrati dopo combustione sviluppano composti nitrosi.

Preparazioni:

INFUSO BECHICO: farfara fiori e foglie g 40, verbasco fiori e foglie g 30, rosolaccio fiori g 20, tiglio fiori g 10. Un cucchiaio per tazza, tre tazze al dì.

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